sabato 15 settembre 2018

Immaginare soluzioni diverse



di Mondart

"Sii tu stesso il cambiamento che vorresti vedere nel mondo"... Riprendo il discorso iniziato con il precedente post, sottolineando fino alla nausea come nessun cambiamento esteso sarà mai possibile se non conquistato innanzitutto a livello di atteggiamento mentale personale e autonomia pratica quotidiana: in sostanza, smettere di delegare e assumersi la responsabilità delle proprie azioni, ovvero smettere di ricorrere al "Genitore Esterno" ed assumere un'Autorità Interna.

IL PIÙ GROSSOLANO ERRORE DEI BLOGGERS
   Ho già detto dei più comuni errori di comunicazione che paradossalmente trasformano il 90% dei blog non in strumenti di liberazione ma, al contrario, in strumenti di amplificazione del Pensiero Unico:

   1) Postare notizie su notizie illudendosi di "fare informazione": anche se ben fatto, tale lavoro sarà del tutto sterile se non accompagnato anche da un tentativo di sintesi e dalla formulazione di una qualche proposta alternativa (è esattamente il principale espediente adottato in ogni media mainstream per creare disinformazione!).
   In questo modo infatti si rischia un'eccessiva sovraesposizione di notizie che, anche se veritiere, non otterranno di fatto che di essere semplicemente "consumate" dal lettore, esattamente come viene consumato un TG o il Corriere. Vengono infatti a mancare nel lettore così sovraccaricato il tempo, il collegamento logico e la spinta psicologica per una loro maggiore elaborazione ed effettiva utilizzazione. E non importa che in questo caso le notizie siano veritiere: importanza maggiore assume il fatto che si spinge ad una loro FRUIZIONE PASSIVA, un ozioso passatempo cervellotico, come può esserlo giocare scacchi piuttosto che tirare calci ad un pallone.
   "Cosa vuoi fare, di fronte a tutto questo?" ...sarà il solo pensiero predominante che alla fine si formerà nel lettore, che si riterrà "informato" ma non muoverà per niente le chiappe verso una qualsiasi ulteriore forma di responsabilizzazione.

   2) Andare alla ricerca del vertice, del responsabile, della "causa prima" come se questo potesse risolvere qualcosa... questo tipo di blogger o è un gatekeeper o è estremamente ingenuo, in quanto (volutamente?) ignora che:
   a) la causa prima siamo proprio noi; gli altri eventualmente sono solo degli approfittatori della nostra dabbenaggine. E anche se in questo blog si sostiene l'idea che l'Uomo nella maggioranza non sia affatto "cattivo" (come vorrebbero invece farci credere i media), non si è mai detto che non sia sostanzialmente coglione, anzi! I fatti dimostrano come oggi l'uomo sia diventato un coglione al cubo, perseverando a remare nella direzione distruttiva contro i suoi stessi più vitali interessi.
   Finché gli uomini continueranno a farsi polli, gli attuali detentori del potere, che non a caso sono proprio dei mercanti, continueranno a spennarli: la sola cosa che i mercanti sanno fare. Semplice e ovvio.
   b) si distoglie energia dal cercare una reale soluzione, inducendo la falsa idea che tutto si potrà magicamente risolvere una volta individuato "il colpevole": Peccato che non ci sarà nessuno a far nulla contro presunto tale colpevole!
   c) si rafforza in definitiva il Pensiero Unico, muovendosi sempre nell'unica direzione voluta dai controllori, invece che promuovere forme di pensiero alternative.

FAVORIRE LA CRESCITA
   Ma c'è un terzo madornale errore psicologico in cui cadono troppo spesso anche quelli più in buona fede: è l'atteggiamento che chiameremo: "Babbo, è stato lui a rubare la marmellata!"

   Questi paladini della giustizia infatti rincorrono sempre l'ultima malefatta del cattivone di turno, e la denunciano a gran voce e con grande sdegno emotivo; sono in genere quelli che credono ancora nella "politica", o comunque in qualche forma di rappresentanza: il loro atteggiamento insomma, è uguale a quello del bimbo che chiama in causa una "Autorità superiore" a fare giustizia. Parafrasando un vecchio slogan pubblicitario, sembrano dire: "Gigante, pensaci tu..." ma A CHI si stanno esattamente rivolgendo, una volta capito che è proprio il potere costituito il problema? Chi ci deve pensare, se proprio il Gigante è il più grande stronzo di tutti? Quale "Autorità" chiamare in causa, quando l'autorità esterna è del tutto malvagia e complice nella causa del problema stesso?

   Se ci pensate bene, è lo stesso atteggiamento psicologico premiato da trasmissioni di sedicente "approfondimento" culturale e politico, i vari Anno Zero, Matrix, Ballarò e via dicendo... dove magari si affrontano anche tematiche scottanti, ma chiamando in causa, quale entità atta a farsene carico, un "Babbo" inesistente, o peggio, proprio il "Babbo Natale venditore di Coca Cola", ossia un propagatore dello stesso sistema che ha generato il problema.
   Insomma ancora una volta si cavalca una sacrosanta, sana e giusta pulsione innata nell'uomo (il tendere naturalmente ad un senso di giustizia che, vivaddio, rimane intatto nella maggioranza delle persone), per condurlo a sfociare in un vicolo cieco... ed è esattamente la tecnica abusata dai media mainstream del "disinnesco" del potenziale esplosivo.

   Comunque sia, così facendo si pone sempre l'accento all'esterno, rinforzando il senso di fanciullesca sudditanza nelle persone ad una fantomatica "Autorità Esterna", che deciderà ed agirà per loro.
   Questo costituisce il problema cardine, in quanto si allontana la gente dalla consapevolezza che loro stesse sono l'unica autorità a cui far riferimento, si incentiva insomma un processo di mancata crescita, di eterno infantilismo, di dipendenza cronica... ma è questo che un genitore equilibrato vorrebbe per il proprio figlio, o non piuttosto che egli possa raggiungere la piena realizzazione di maturità ed equilibrio valutativo, decisionale e fattivo in completa indipendenza?

POTERE E AUTORITÀ
   È lampante come questo si colleghi direttamente a quanto si diceva nel post precedente: facendovi credere che il potere non è nelle vostre mani non solo i controllori possono amministrarlo a loro esclusivo vantaggio, ma vi sfruttano e indirizzano affinché facciate continua professione di fede in tale controllo. E mentre l'Autorità sana tende sempre ad equilibrare e uguagliare i due soggetti (es: maestro e discepolo), questa autorità, di tipo schiettamente sadico, tenderà invece non solo ad aumentare le distanze, ma a mantenerle all'infinito, facendovi credere che siete pecore bisognose di un pastore, voi che invece siete leoni, ossia i veri detentori del potere.
   È un problema che abbiamo già affrontato nel post: "Se fai l'amore con la televisione, ricordati il soprabito..." parlando di comunicazione, a dimostrare come, ancora una volta, sia solo una questione di suggestione collettiva.

   Ragion per cui proporrei a questo punto di mettere i puntini sulle "i" e di dare a Cesare quel che  di Cesare, a cominciare proprio dai termini con cui si indicano concetti molto, molto diversi tra loro: da ora in avanti chiameremo quindi col termine di "Potere" quello che risiede naturalmente nella massa, e col termine di "Piovra" la sovrastruttura che si è impossessata di tale potere, sovrastruttura che lo esercita senza in realtà possederlo, tanto è vero che per esercitarlo deve continuamente servirsi di voi.

IN SOLDONI:
   Ai blogger: Favorire la crescita, evitando gli errori di cui sopra, e non dimenticando mai che il contatore sul vostro blog altro non è che un infernale strumento del sistema.

   Al lettore: Piantarla di ricorrere al Genitore esterno e sviluppare un'autorità interiore autonoma. Insomma provare ad arrivare ad agire in sintonia con una legge interiore senza troppo curarsi del dictat imposto.

IL FILM
   "Un Sogno per domani", titolo italiano del film Play it Forward, tecnicamente parlando è la classica operazione di propaganda per cui si riesce, parlando di un determinato argomento, a veicolare il messaggio subliminale diametralmente opposto: l'empatia e la solidarietà sociale (argomento del film) sono calate in uno scenario di disadattati, di persone problematiche, lo stesso maestro ha il volto deturpato da un difetto fisico. Il bambino, portatore del messaggio sociale, alla fine viene ucciso proprio dai suoi simili.
   Morale indotta: l'uomo è naturalmente cattivo, e questi argomenti sono solo utopie irrealizzabili di una classe che vive ai margini della società, espressione di persone "mancanti" e imperfette.
   (L'happy end è solo un proforma che risponde ad esigenze puramente commerciali di vendibilità del prodotto, ma che non intacca il messaggio subliminale nel suo complesso).
   Decifrazione: ora, poiché noi ormai sappiamo benissimo da chi vengono condotte tali operazioni e quali mentalità abbia chi guida la società occidentale (qui), possiamo decifrare il film in senso totalmente opposto: ossia che la "Piovra" ha una paura folle di queste sacrosante pulsioni di giustizia, di empatia, di solidarietà, e per questo le minimizza e le sminuisce come "utopiche" espressioni di falliti, di persone socialmente disadattate o comunque con grossi problemi. Quindi non fatevi ingannare: la verità è che la Piovra teme come la morte che un tale comportamento empatico possa arrivare a manifestarsi apertamente.