domenica 5 agosto 2018

Ma perché non se ne stanno tranquilli a casa loro? (Prima parte)

di Mondart


Bella domanda... la domanda che tanti si pongono, ma a cui nessuno è ancora riuscito a dare una risposta plausibile.

Questione affrontata in sede "ufficiale" con ignobili e funamboliche teorizzazioni di tipo pseudo-ideologico, pseudo-economico e pseudo-scientifico, che altro non sono che inaccettabili operazioni di spin doctoring atte a giustificare e diffondere nell'Occidente la personale e discutibilissima visione del mondo di una ristretta élite al comando; e questione per altro troppo spesso affrontata dalla cosiddetta controinformazione con teorizzazioni altrettanto fantasiose e discutibili, che non fanno che fuorviare ed allontanare da una realistica e concreta comprensione dei fatti.

Comprensione che, trattandosi di uomini e di rapporti tra uomini, andrà cercata innanzitutto nella loro testa e nelle più fondamentali e primitive dinamiche di interazione sociale: chi si ostina a dare di tali motivazioni una visione di tipo solamente economico e strategico, ideologico e geopolitico, o al contrario solamente di tipo massonico, occulto e religioso, somiglia all'ubriaco che avendo perso le chiavi di casa in un altro punto continua a cercarle solamente sotto il lampione, giustificandosi razionalmente col fatto che "li ci si vede". Motivazione che ha una sua logica ben precisa e a suo modo anche inattaccabile, ma purtroppo fallace in quanto si scambia la "sovrastruttura" comportamentale con le sue "fondamenta", e la giustificazione razionale con la sottostante pulsione di tipo prettamente psicologico e sociologico.

Qui tenteremo pertanto un approccio di tipo storico-sociologico, antropologico e psicologico, che analizzi innanzitutto il rapporto tra caratterialità umane e struttura sociale, vedendo come determinati meccanismi, determinate dinamiche sociali finiscano per premiare o al contrario far soccombere tipologie caratteriali ben precise.

È quanto già sostenuto dalla "Scuola di Francoforte" e dimostrato in particolar modo da Erich Fromm che, con buona pace di tutto il pensiero filosofico occidentale di impronta tipicamente kantiana, afferma che la natura umana tende automaticamente al bene, ma è potenzialmente e psicologicamente fornita anche degli strumenti atti a perpetrare il male se il tipo di società in cui si troverà ad interagire non saprà adeguatamente soddisfare poche e basilari esigenze inalienabili di base, o ne dia un soddisfacimento distorto. Rimandiamo ad un prossimo post la trattazione più approfondita di quanto qui anticipato, ci interessa qui sottolineare come l'interazione tra individuo e forma organizzativa sociale selezioni delle categorie caratteriali ben precise portandole a detenere il potere, e come quella stessa società verrà da esse orientata verso uno sviluppo favorente la vita o al contrario favorente la distruttività e la morte, con una dinamica "circolare" in cui individui più o meno sani o malati favoriranno schemi e comportamenti sociali altrettanto sani o malati; a questo punto sarà lo stesso impianto sociale così formato a plasmare e selezionare la caratterialità più adatta al mantenimento e perpetuamento della struttura stessa. Al fine di poter meglio individuare il carattere psicologico di base di una società dovremmo sfrondarne l'osservazione da ogni sovrastruttura e giustificazione razionalizzante, e studiarla esattamente come studieremmo l'agire di un piccolo gruppo tribale, o ancora meglio di un singolo individuo (ed il potere, a tutti gli effetti, si organizza sempre come una piccola ed esclusiva élite tribale).

PERCHÉ dunque, aldilà delle mistificazioni razionalmente portate, davvero "non se ne stanno tranquilli a casa loro?"
Si può quindi a ragion veduta leggere nella caratterialità di base della civiltà americana una risposta a tale domanda; risposta qui enunciata solo per sommi capi, e che andremo a sviluppare nel corso di questo e dei prossimi post.

1) Per un disegno atavico di controllo del mercato orientale.
Questo è un motivo storico, risalente ancora all'epoca del dominio navale inglese e assunto a motivo esistenziale proprio dalla classe borghese e commerciale che migrò nel nuovo mondo, fondando gli Stati Uniti d'America (è quanto vederemo nel prossimo post).

2) Per il carattere tipicamente "sadico" del gruppo di potere alla guida di questa civiltà.
E questo è un argomento complesso che coinvolge sia motivi storico-religiosi, che filosofici e territoriali che hanno costituito le variabili storicamente favorenti alla selezione di particolare caratterialità sadica (e sotto vedremo cosa intendo esattamente con tale termine) che poi, migrando verso un nuovo territorio vergine - dove le culture locali vennero semplicemente sterminate insieme ai locali stessi - ebbe modo di svilupparsi praticamente incontrastato, senza doversi misurare con altre culture e forme di pensiero e di civiltà differenti: uno sviluppo questo socialmente simile a quello di un'unica tribù su una gigantesca isola deserta. Unicità di pensiero, carattere ed intenti che porta ben presto il gruppo egemone e sadico ad avere il pieno controllo sul resto della popolazione, divenendo l'attuale vero governo ombra degli USA.

Tentando dunque di fare qui un ENUNCIATO di quanto andremo via-via ad argomentare nel corso del post e dei successivi, possiamo sommariamente dire che:
Con l'Umanesimo e Rinascimento si sviluppa in Europa una classe borghese commerciale che diviene ben presto ricca e potente soprattutto grazie al commercio marittimo con l'Oriente. Nasce allora nella "mente" di tale classe sia il disegno esterno di controllo dell'Oriente, sia quello interno di assurgere a maggior potere politico, in quanto classe già detenente il potere economico.
(Entrambi i disegni sono tuttora perseguiti, con la sola differenza, riguardo il disegno interno, che mentre prima il nemico era da identificarsi "in alto", ossia nei Principi e nella Nobiltà, oggi è da identificarsi "in basso", ossia nella massa della popolazione).
Caratteristiche culturali legate allo sviluppo di un nuovo pensiero filosofico-religioso (sostanzialmente l'Umanesimo e la Riforma Protestante con la sua deriva Puritano-Calvinista) favoriscono sia l'ascesa al potere di tale classe, che la successiva selezione sociale di una caratterialità individuale ben precisa: il carattere sadico, i cui tratti specifici (una "sindrome" sintetizzabile nella necessità di un estremo controllo sull' "altro", nella sua percezione solamente di "cosa da dominare", nella conseguente mancanza di qualsiasi empatia verso la vita e forme di pensiero autonomo e spontaneo, nella pulsione di "accumulare", nel valore del "soldo" e della ricchezza assurti ad unico valore esistenziale) ben si sposano con le necessità "politiche" di tale classe. È questa particolare caratterialità che, migrando in America dove ha modo di svilupparsi incontrastata, prende il pieno controllo sociale, determinando l'attuale civiltà americana di tipo chiaramente distruttivo e necrofilo.

Anche qui, vediamo una breve anticipazione dei concetti di "società distruttiva" e di "carattere sadico" come formulati da Fromm: analizzando l'evoluzione spontanea e non contaminata di forme semplici di organizzazione tribale, Fromm individua 3 tipi di società:

1) Sistema A: società che esaltano la vita
In questo sistema, ideali, usanze e istituzioni servono soprattutto a preservare e a incoraggiare la vita in tutte le sue forme. L'ostilità, la violenza, la crudeltà sono ridotte al minimo, non esistono pene severe, il delitto è praticamente assente, al pari dell'istituzione della guerra che, tutt'al più, ha un ruolo insignificante. I bambini sono trattati con dolcezza, non vengono inflitte pesanti punizioni corporali; in genere le donne godono della più assoluta eguaglianza con gli uomini, o per lo meno non sono né sfruttate né umiliate; l'atteggiamento verso il sesso è generalmente permissivo e affermativo. L'invidia, l'avarizia, l'avidità, lo sfruttamento sono ridottissimi. Scarsi sono anche la competitività e l'individualismo, diffusa la collaborazione; la proprietà personale riguarda soltanto gli oggetti che vengono usati individualmente. Esiste un generale atteggiamento di fiducia e confidenza, non solo negli altri, ma particolarmente nella natura; il buon umore prevale, mentre gli stati d'animo depressivi sono relativamente assenti. Fra le società che rientrano in questa categoria esaltatrice della vita, ho collocato gli indiani Zuñi Pueblo, gli Arapesh di montagna e i Bathonga, gli Aranda, i Semang, i Toda, gli Esquimesi del Polo e i Mbutu.

2) Sistema B: società aggressive ma non distruttive
Questo sistema ha in comune col primo la caratteristica fondamentale di non essere distruttivo, ma si differenzia da esso nel senso che aggressività e guerra sono eventi normali, sebbene non di importanza centrale, e nel senso che competizione, gerarchia e individualismo sono presenti. Pur non essendo affatto permeate di distruttività o crudeltà o di esagerata diffidenza, in questa società sono sconosciute quella dolcezza e quella fiducia che sono caratteristiche del sistema A. Per meglio definire il sistema B, si potrebbe forse dire che è imbevuto di uno spirito di aggressività maschile , di individualismo, del desiderio di ottenere determinate cose e di realizzare dei compiti. Secondo la mia analisi le seguenti quattordici tribù rientrano in questa categoria:gli Esquimesi della Groenlandia, i Bachiga, gli Ojibwa, gli Infugaos, i Manus; i Samoani, i Dakota, i Maori, i Tasmaniani, i Kazak, gli Ainu, i Crow, gli Inca e gli Ottentotti.

3) Sistema C: società distruttive
La struttura delle società del sistema C è nettamente delineata. È caratterizzata d grande violenza interpersonale, distruttività, aggressione, crudeltà, sia all'interno della tribù sia contro il mondo esterno, da piacere della guerra, malignità, tradimento. L'intera atmosfera di vita è permeata di ostilità, tensione, paura. In genere la competitività è altissima, la proprietà privata (se non di oggetti materiali, di simboli) è esaltata, la gerarchia è rigida e le guerre frequentissime. Esempi di questo sistema sono i Dobu, i Kwakiutl, gli Haida, gli Aztechi, i Witoto, i Ganda.
(Non pretendo che la mia classificazione di ciascuna società in queste categorie non sia discutibile, ma, che si approvi o no la classificazione da me proposta di qualche società, non fa molta differenza, dato che la mia argomentazione non è statistica, ma qualitativa. Il contrasto essenziale investe da un lato i sistemi A e B, entrambi affermatori della vita, e dall'altro il sistema C, fondamentalmente crudele e distruttivo, cioè sadico e necrofilo).
In quale delle tre categorie classificare l'attuale civiltà americana non dovrebbe costituire difficoltà di sorta per qualsiasi persona dotata di un minimo di obiettività e buon senso. Vediamo ancora brevemente come Fromm e Barrett descrivono il carattere sadico, e la sua incidenza storica:

Fromm: "Io propongo invece la tesi che il nucleo del sadismo, comune a tutte le sue manifestazioni, sia "la passione di esercitare un controllo assoluto e illimitato su un essere vivente", sia esso animale o bambino, uomo o donna. Costringere qualcuno a sopportare pene o umiliazioni senza avere nemmeno la possibilità di difendersi è una delle manifestazioni di controllo assoluto, ma non è certo l'unica. Chi esercita il controllo assoluto su un altro essere trasforma quest'ultimo in un suo oggetto, in una sua proprietà, di cui diventa il dio. Talvolta il controllo può persino essere benefico, e in tal caso potremo parlare di sadismo benevolo, come in tutti i casi in cui una persona domina l'altra per il suo bene, incoraggiandone di fatto lo sviluppo sotto diversi aspetti, ma tenendola in catene. Quasi sempre, però, il sadismo è malevolo. Controllare completamente un altro essere vivente significa mutilarlo, soffocarlo, frustrarlo. Tale controllo presenta tutta gamma di forme e livelli."

Kevin Barrett: ... "Gli psicopatici hanno svolto un ruolo sproporzionato nello sviluppo della civiltà, perché si prestano più facilmente a mentire, uccidere, ingannare, rubare, torturare, manipolare e, in generale, infliggere grandi sofferenze ad altri esseri umani senza alcuna sensazione di rimorso, al fine di stabilire il proprio senso di sicurezza attraverso il dominio. [...] Quando si comprende la vera natura dell'influenza dello psicopatico, che è privo di coscienza, emozioni, egoista, freddo calcolatore e privo di qualsiasi morale o norme etiche, si inorridisce, ma allo stesso tempo tutto comincia improvvisamente ad avere un senso..."

Ancora Kleeves: ... "Ora, come definire scientificamente il fenomeno psicologico che coinvolse i Puritani? La verità è che si trattò di una forma di alienazione mentale di massa. Infatti comportò una radicale estraniazione dalla realtà: la vita - lo capisce chiunque - non può ridursi alla ricerca della ricchezza materiale ed alla sua contabilità; di massa perché riguardò un numero significativo di persone. Singoli individui possono perdere il contatto con la realtà per cause specifiche o patologiche; molti di loro possono farlo più o meno contemporaneamente se le potenziali cause sono sociali; se costoro, poi, migrano e danno luogo ad una discendenza, a un popolo, il medesimo avrà la stessa impronta psicologica, soprattutto se si trova a disposizione un corpus dottrinale adatto perpetuare nello spazio e nel tempo le forme di alienazione dei fondatori. Ne deriva un intero popolo che, a ragione, può definirsi alienato, portatore di un grave distacco dalla realtà fattuale. Così si formò il popolo americano. Non ci sono dubbi che ci troviamo in presenza di una degenerazione, di una patologia [...] La risposta alla domanda "cosa farebbe il popolo americano se fosse completamente libero di fare ciò che vuole", mette i brividi. Abbiamo visto i massacri e i genocidi di cui si è reso protagonista nel passato e che continua a compiere, e ne abbiamo considerato anche le motivazioni: sempre e solo i soldi. È facile immaginare cosa farebbe, se potesse: si impadronirebbe dei beni del mondo e piegherebbe ogni cosa ai suoi desideri di arricchimento [...] Questo è il colossale problema che il mondo si trova a dover affrontare, la questione di un popolo affetto da una psicopatia piuttosto grave, che ha perso ogni interesse per la vita in tutta la sua estrema varietà e si dedica con esclusiva, maniacale energia a un unico scopo: arricchirsi, e farlo sempre in misura maggiore degli altri."

Nella parte due vedremo le caratteristiche che hanno storicamente favorito il suo predominio nella civiltà americana in particolare ed in seguito, per "rientro dell'esportazione", in quella occidentale da cui effettivamente parte tutto.

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